perdonami giuovine Baldo, io sono molto cinico in verità, ma quella vignetta non mi pare cinica solo limitata e limitante.
Come sempre succede se poniamo l’attenzione su qualcosa che è una tragedia nonché una miseria umana universalmente riconosciuta e dolorosa (a parte il gruppo dei negazionisti sui quali non pronuncio giudizio), dovremmo imparare a non fare distinguo, qualsiasi vessazione di un popolo, ma anche di una singola persona rappresenta una miseria di tutti i popoli e di tutte le persone della terra.
Sarà pure un’ovvietà e un esercizio retorico, ma è assolutamente intossicante “puntare alla luna e accorgersi che ti si sta osservando la mezzaluna di sporco sull’unghio del dito”.
Allora se vogliamo ogni volta fare una battuta cinica, scriviamo la lista di tutti i popoli vessati senza dimenticarne uno.
Partiamo dagli Indiani d’America decimati per far spazio al popolo che oggi si erge baluardo della democrazia e della libertà mondiale.
Continuiamo con gli aborigeni australiani.
Parliamo del mozambico vessato prima dai portoghesi colonizzatori e poi dal vicino sud africa dell’Apartheid.
E perché non ricordare Hutu e Tutsi lasciati al loro destino dopo essere stati spinti a quella miseria dagli “avanzati europei sfruttatori”.
Vogliamo seguire la vera storia dello schiavismo?
E possimao dimenticarci le persecuzioni dei cristiani nei paesi musulmani?
E le bestiali crociate nei confronti degli illuminati musulmani?
Eritrea e Somalia, Darfour, Niger…
Insomma ieri era la giornata della memoria su un fatto specifico, su uno dei tanti e fra i tanti, uno dei più gravi effetti collaterali della differenza tra essere umano ed essere animale (quelli li difficilmente uccidono un loro simile per idee, piaceri o interessi, ma solo per sopravvivenza)
Un ebreo morto durante l’olocausto, vale tutti gli olocausti del mondo.
Una giornata come questa non deve limitarsi all’attenzione su un episodio di miseria umana, ma è un accento “Sulla miseria umana”